Essere un ghostwriter è come essere un regista invisibile: crei storie, emozioni e voci, ma il tuo nome non appare nei titoli di coda. È un mestiere silenzioso ma fondamentale nel mondo editoriale e della comunicazione. Se ami scrivere, hai una penna versatile e ti incuriosisce l’idea di dare voce agli altri, questo potrebbe essere il tuo percorso.
In questa guida scoprirai cosa fa un ghostwriter, quanto può guadagnare, quali competenze servono e come iniziare davvero.
Cos’è un ghostwriter (e perché serve più di quanto pensi)
Il termine ghostwriter viene dall’inglese e significa letteralmente “scrittore fantasma”. È la persona che scrive testi, libri, articoli o discorsi per conto di qualcun altro, che poi li firma come propri.
Può trattarsi di un romanzo autobiografico, un saggio aziendale, un libro motivazionale, un discorso politico o persino un post LinkedIn ben congegnato.
Il ghostwriter traduce idee, esperienze e valori di chi lo ingaggia in una forma scritta autentica e coerente con la voce del cliente.
In pratica, scrive come se fosse un’altra persona — e lo fa così bene che nessuno se ne accorge.
Cosa fa concretamente un ghostwriter
Le attività possono variare molto in base al progetto, ma le principali sono:
1. Ascoltare e interpretare
Il primo compito è capire chi c’è dietro al testo: tono, obiettivi, stile, pubblico.
Un bravo ghostwriter non impone la propria voce, ma la mette al servizio dell’altro.
2. Intervistare e raccogliere materiale
Che si tratti di un imprenditore, di un esperto o di un personaggio pubblico, il lavoro inizia con una serie di interviste. Da lì nascono la struttura e il tono del racconto.
3. Scrivere e riscrivere
Una volta raccolto tutto, il ghostwriter crea una prima bozza, la condivide con il cliente e poi la rielabora finché la voce risulta “vera”.
Nel caso di un libro, segue anche la revisione, l’editing e — a volte — la pubblicazione.
4. Curare la coerenza narrativa
Non basta scrivere bene: serve una visione d’insieme. Il ghostwriter gestisce ritmo, struttura, tono e messaggio per mantenere la storia credibile e coinvolgente.
Perché sempre più persone scelgono un ghostwriter
Oggi il ghostwriting non è più solo per celebrità o politici.
Lo scelgono imprenditori, professionisti e autori emergenti che non hanno tempo, metodo o sicurezza nel raccontarsi.
Ecco i motivi più comuni:
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Vogliono scrivere un libro ma non sanno da dove iniziare.
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Hanno una storia interessante ma poca esperienza narrativa.
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Desiderano un testo curato professionalmente (ad esempio per branding o visibilità).
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Necessitano di un supporto continuativo nella creazione di contenuti (blog, newsletter, podcast, discorsi).
Quanto guadagna un ghostwriter
Dipende dal tipo di progetto, dal livello di esperienza e dal cliente.
Per orientarti:
| Tipo di progetto | Range medio | Tempistiche |
|---|---|---|
| Articolo o post professionale | 100–300 € | 1–3 giorni |
| Biografia breve / e-book | 1.000–3.000 € | 2–6 settimane |
| Romanzo o saggio completo | 5.000–15.000 € | 3–6 mesi |
| Progetto aziendale / branded storytelling | 10.000–20.000 € | 2–4 mesi |
Un professionista esperto con più collaborazioni attive può costruire un reddito stabile tra i 25.000 e i 45.000 € l’anno, integrando ghostwriting, storytelling e consulenze editoriali.
La chiave è diversificare: libri, contenuti corporate, corsi, podcast, eventi.
Come si diventa ghostwriter
Non esiste un percorso universitario o un albo professionale.
Si diventa ghostwriter scrivendo, molto, e per molti.
Ma ci sono tappe strategiche per avviare una carriera solida.
1. Formati sullo storytelling
Studia la struttura narrativa, il tono di voce e le tecniche di scrittura empatica.
Scuole come la Scuola Holden o Minimum Lab offrono corsi mirati di storytelling professionale.
2. Allena la tua versatilità
Scrivi articoli, monologhi, racconti, discorsi.
Più linguaggi sperimenti, più saprai adattarti alle voci altrui.
3. Costruisci un portfolio
Anche se non puoi firmare i testi dei clienti, crea esempi di scrittura nel tuo stile: articoli dimostrativi, brevi racconti, post fittizi.
Mostra che sai “scrivere come altri”.
4. Inizia con piccole collaborazioni
Cerca progetti freelance su piattaforme editoriali o lavora con autori emergenti, aziende o professionisti che vogliono raccontarsi.
L’obiettivo non è solo scrivere, ma imparare a gestire tempi, revisioni e aspettative.
5. Cura la tua identità professionale
Un ghostwriter resta invisibile nei testi, ma non nel web.
Un sito o profilo LinkedIn curato, con una bio chiara e qualche caso studio (anonimo), è la miglior vetrina.
Competenze chiave di un ghostwriter
Per distinguerti in un mercato sempre più affollato, serve più della semplice capacità di scrivere bene.
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Empatia narrativa: comprendere e tradurre la voce altrui.
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Capacità di ascolto e sintesi: filtrare idee confuse e trasformarle in testi chiari.
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Metodo: pianificare scalette, deadline e revisioni.
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Conoscenza del mercato editoriale: capire target, tono, formati e canali di pubblicazione.
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Discrezione e professionalità: mantenere riservate le informazioni del cliente.
Ghostwriting e storytelling: due facce della stessa medaglia
Il ghostwriting non è solo scrittura “per altri”: è anche un esercizio profondo di storytelling.
Significa costruire una narrazione coerente, dare un senso alle esperienze di chi racconti, e spesso aiutarlo a riconoscersi nella storia.
Molti ghostwriter evolvono in figure più ampie — storyteller, content specialist o autori crossmediali — capaci di scrivere per libri, podcast, eventi e progetti editoriali.
Una carriera che unisce tecnica e creatività, invisibilità e impatto.
Come capire se fa per te
Diventare ghostwriter richiede:
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curiosità verso le persone;
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capacità di osservare e sparire dietro le parole;
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pazienza nel rimanere “in ombra”;
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desiderio autentico di raccontare gli altri.
Se scrivere ti fa sentire viva anche senza firma, e ti piace dare forma a storie che non sono tue, allora sì: questo mestiere potrebbe essere la tua forma di libertà.
Conclusione: vivere di scrittura, anche senza firma
Il ghostwriting non è un ripiego per chi non pubblica col proprio nome, ma una professione creativa, strategica e sostenibile.
Può essere l’inizio di un percorso più ampio: da scrittore invisibile a storyteller riconosciuto, curatore di progetti, autore di eventi o podcast.
In un mondo affamato di storie ma povero di tempo, i ghostwriter non sono fantasmi: sono architetti di parole che rendono le idee altrui più chiare, più forti e più umane.
